Eight Art Project
Eight Art Project
Mostra diffusa “Remo Salvadori” - Ottava sala, Palazzo Reale, Milano

Oltre a ulteriori Nel momento [Nel momento, 1974 (2007), e Nel momento, 1974 (2022)] in questa sala sono presenti alcuni lavori emblematici che hanno segnato fasi importanti nella
ricerca di Salvadori.
Triade, 1986, risale a un periodo molto attivo della sua pratica: è qui esposta una versione che risale al 1989 e che non veniva mostrata da molto tempo. Esso affronta il tema della figura triadica e si rifà a quanto enunciato da quei pensatori, primi fra tutti Pëtr Uspenskij e Georges Gurdjieff, di cui Salvadori ha approfondito la conoscenza negli anni.
In particolare, con il termine “triade” è indicata una dimensione dell’esistenza in cui entra in gioco il carattere ternario delle forze che regolano qualsiasi manifestazione e che, secondo Uspenskij, nelle valenze positive, negative e neutralizzanti sono costantemente presenti.
Nel caso di Triade, la soluzione formale adottata per rappresentare questo concetto consiste in tre bottiglie realizzate in bronzo e congiunte tra loro per mezzo di due sottili tubicini cosicché si visualizzi un percorso secondo due cerchi tangenti, intersecati nel loro punto d’incontro da una linea verticale. I tubicini creano un collegamento, come se fossero il mezzo attraverso cui l’energia passa da una forma all’altra senza soluzione di continuità.

Nella sala è inoltre presente Stella, 2017, che ricorda nella sua forma quella di un tavolo. I tavoli sono entità che fanno parte fin dall’inizio del mondo dell’artista. Il primo Tavolo d’angolo, da lui realizzato nel 1972 attorno ad uno spigolo nella sua casa-studio di via Bernardino Corio, si è sviluppato dall’esigenza pratica di trovare il modo di inserire un tavolo in uno spazio dove non era possibile inserire un mobile. Nato da una necessità funzionale, la genesi di questo lavoro è quindi rintracciabile nell’ottica di Salvadori di
includere la realtà abitativa di tutti i giorni nel processo della sua speculazione estetica.
In Stella, 2017, il tavolo ha un piano in vetro sorretto da quattro elementi in rame che fungono da base. La sua presenza nel percorso espositivo ha una doppia valenza: da una parte può considerarsi una scultura, dall’altra assolve a una funzione pratica. I visitatori sono infatti invitati a soffermarsi in prossimità di Stella, poggiare le proprie cose sul piano, scambiare qualche parola tra di loro, utilizzarlo come punto di sosta. Vivere in prima persona questa realtà che sta a metà tra l’opera d’arte e l’elemento architettonico, in nome di un senso di convivialità e condivisione.

L’ultimo lavoro presente nella sala è Alfabeto, 2013 (2016), composto da sette elementi in piombo, stagno, rame, ferro, mercurio, argento e oro. Riferendosi a quest’opera, dove ogni metallo è presente e formalmente risolto in un diverso modo, l’artista ha parlato del raggiungimento “di una pienezza di comprensione dei sette metalli e delle loro corrispondenze” e di “chiarezza diventata alfabeto”.